Utilizziamo luppoli in pellet, provenienti il più delle volte da coltivazioni del nord Europa, inglesi, americane, in base alle tipologie che ne derivano. La pellettizzazione è la forma più utilizzata, soprattutto per la facile adoperabilità in macchina, e anche grazie alla facilità di stoccaggio e di conservazione.
Oggi, dopo aver sperimentato e prodotto con malti blasonati nel settore, seppur non italiani, ci avvaliamo per la maggior parte di malto pugliese: il malto Pils ed il Pale, (malti base per quasi tutte le nostre birre), donano ottime performances al mosto, grazie alla loro carica zuccherina, derivata a nostro avviso da condizioni climatiche molto più vantaggiose, e confermano per noi la qualità e la potenzialità delle colture che ci circondano.
Le prime sperimentazioni della Corvell, (in cui attualmente impieghiamo 5 kg di miele di coriandolo, biologico, ogni 200 litri di mosto), venivano effettuate con mieli normali, qualitativamente medi, e facilmente reperibili sul mercato. Il risultato era assolutamente differente e nettamente inferiore da quella in cui si adoperava un miele di qualità, prodotto con metodi biologici da un’azienda apistica artigianale e con un delicato sapore.
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